Inizia una nuova era del lavoro: l'AI protagonista dell'Innovation Summit
L'intelligenza artificiale ha rubato la scena al Workday Innovation Summit, dove l'azienda ha illustrato la sua visione del futuro.
L'intelligenza artificiale ha rubato la scena al Workday Innovation Summit, dove l'azienda ha illustrato la sua visione del futuro.
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Il clamore causato dall'AI in azienda non è più solo un sussurro, è diventato un vero e proprio boato.
L'AI sta sconvolgendo il nostro modo di lavorare ed è stato l'argomento più discusso al Workday Innovation Summit 2025.
A questo evento succede qualcosa di magico: esperti, clienti e analisti si riuniscono per parlare del futuro del lavoro e confrontarsi su ciò che accade nel mondo del business. Visto che l'AI sta sconvolgendo praticamente ogni settore, non sorprende che abbia rubato la scena. E Workday è in prima linea.
Un leader di Workday ha dichiarato:
"Workday ha un ruolo di primo piano nella costruzione della prossima generazione del lavoro. Illustreremo la nostra visione su Workday Illuminate, le capacità e le funzionalità di AI e gli agenti di intelligenza artificiale. Ne sentirete parlare molto, e lo stesso vale per il sistema che stiamo sviluppando per trasformare i processi e fornire un valore reale ai clienti."
Analizziamo quindi la visione dell'AI di Workday e che impatto avrà per il futuro del lavoro.
L'AI ha ufficialmente conquistato la scena e, lasciatemelo dire, non si tratta di un'altra moda passeggera. L'Innovation Summit lo ha chiarito in modo inequivocabile.
Gerrit Kazmaier, President of Product and Technology di Workday, ha colto perfettamente l'entusiasmo e il cambiamento che sta avvenendo:
"Il ciclo dell'AI è appena iniziato. Se consideriamo tutti i benchmark e le ultime release, ci accorgiamo che siamo sull'orlo di una nuova era dell'intelligenza artificiale. Il futuro non sarà mai più così lento come adesso."
Pensiamoci un attimo: stiamo parlando di una tecnologia che si evolve rapidamente, ciò che oggi è all'avanguardia domani sarà obsoleto. Questa è la realtà dell'AI in cui viviamo.
E il tema più scottante sulla bocca di tutti sono gli agenti AI. Ma che cos'è "l'agentic AI"? Shane Luke, VP of AI and Machine Learning di Workday, lo ha spiegato così:
"Quando parlo di agenti, di innovazione e dell'approccio che stiamo adottando, parlo di cose che sono effettivamente fedeli al loro nome. Il loro nome deriva dalla loro capacità di agire autonomamente. In altre parole, è il modello che decide cosa fare per realizzare un obiettivo, non la persona. Noi definiamo un obiettivo e poi lasciamo che sia il modello a decidere come realizzarlo."
In termini più semplici, si tratta di un'AI con un po' di indipendenza, che prende le proprie decisioni per raggiungere un risultato specifico.
Ma il punto è che questa prossima ondata di innovazioni in materia di AI non significa nulla senza l'ingrediente chiave che fa funzionare qualsiasi ambiente di lavoro: le persone.
Anche l'AI più intelligente ha bisogno di una connessione con noi umani, e questa connessione è l'esperienza utente. Berea Schaffer, VP of Connected Experiences di Workday, ha centrato la questione:
"L'AI sta davvero riscrivendo il nostro modo di lavorare. Sta rimodellando il modo in cui operiamo e quindi anche la nostra esperienza con i software. La facilità d'uso di questi strumenti di AI è ciò che ne promuoverà l'adozione, che faciliterà l'engagement degli utenti e, in ultima analisi, che ci consentirà di raggiungere i risultati che ci interessano. Se progettiamo queste esperienze con consapevolezza, possiamo renderle perfettamente connesse e facili da usare."
In pratica, anche l'AI più strabiliante non raggiungerà il suo potenziale se è troppo macchinosa o difficile da usare. La soluzione è quindi avere un'AI intuitiva, utile e che si inserisca naturalmente nella routine lavorativa.
Il nostro obiettivo non è solo creare un ecosistema, ma far crescere un'economia fiorente intorno a Workday, e questo sta succedendo.
L'AI sta davvero rivoluzionando il modo in cui le aziende operano.
E non ci riferiamo al fatto che sia una tecnologia sofisticata, stiamo parlando di come l'AI stia cambiando radicalmente il luogo di lavoro. Carl Eschenbach, CEO di Workday, ha condiviso la sua visione:
"La forza lavoro del futuro non è composta unicamente di esseri umani. È una combinazione di esseri umani e agenti che collaborano su un'unica piattaforma."
Pensiamoci: agenti AI che collaborano con esseri umani, ne amplificano le capacità e rendendo quei ruoli complessi più fluidi.
Sebbene la prospettiva di migliorare l'efficienza rappresenti un enorme vantaggio, forse l'opportunità più grande è rappresentata dal fatto che l'AI consente alle aziende di abbandonare la schiavitù del ROI e di scrivere le proprie regole per misurare il successo.
Durante l'Innovation Summit, Rob Enslin, President e Chief Commercial Officer di Workday, ha fatto un'osservazione illuminante: oltre ad avere un potenziale enorme, l'AI consente alle aziende di definire e misurare il valore in modo strategico secondo le loro esigenze.
Le aziende stanno prendendo l'iniziativa di definire il ritorno sull'investimento (ROI) dell'AI allineandolo a obiettivi e priorità specifiche.
Come ha raccontato Enslin:
"I clienti con cui ho parlato negli ultimi due anni stanno cercando di capire come misurare e analizzare il valore. I fornitori non danno risposte chiare. Penso che i fornitori e le aziende di software che avranno successo saranno quelli che si concentreranno sulla creazione di valore per le soluzioni proprietarie che immettono sul mercato. Sono consapevoli che per creare valore aggiunto serve una rivoluzione di portata significativa."
Il succo del discorso? Per le aziende è indispensabile puntare su soluzioni AI che affrontano sfide aziendali specifiche e forniscono valore concreto ai clienti.
Parliamo di come Workday sta affrontando questa rivoluzione dell'AI. Non stiamo seduti a guardare, stiamo creando gli strumenti per aiutare le aziende a prosperare.
Eschenbach ha sottolineato il duplice ruolo della sua azienda:
"Abbiamo una piattaforma leader del settore, sicura, altamente scalabile ed estensibile e abbiamo integrato l'AI nel cuore della piattaforma."
Questo significa che l'AI non è solo un elemento aggiuntivo, ma è parte integrante del DNA dell'azienda. Una parte fondamentale della nostra strategia è l'Agent System of Record.
Vediamola così: le aziende utilizzano sistemi per gestire i collaboratori, Workday sta costruendo un sistema per gestire gli agenti AI in modo simile. Come ha spiegato Aneel Bhusri, cofondatore ed Executive Chair di Workday:
"Stiamo lavorando allo sviluppo dell'Agent System of Record da un po' di tempo e sarà costruito come un sistema HR. Per i collaboratori sarà un'estensione del nostro sistema HR."
Ma avere l'AI non basta, bisogna renderla utile. Workday lavora ad applicazioni AI che risolvono problemi aziendali reali. Queste applicazioni sono progettate per:
Bhusri ha sottolineato:
"Proprio come abbiamo fatto con il cloud, dobbiamo costruire queste applicazioni attorno a un business value realmente misurabile. Devono migliorare la vita dei nostri clienti."
Workday vuole rendere l'AI facile da usare attraverso strumenti che forniscono chiari vantaggi, come il risparmio di tempo e denaro e il miglioramento del processo decisionale.
Tuttavia, Bhusri ha anche sottolineato che l'adozione dell'AI e dell'Agent System of Record si basano sulla fiducia:
"I clienti si fidano di noi perché siamo onesti con loro. Lavoriamo molto sulla sicurezza e la privacy. Siamo molto trasparenti riguardo quello che facciamo e collaboriamo con loro per risolvere eventuali problemi. La fiducia è una di quelle cose che richiedono decenni per essere costruite e che si perdono in un minuto."
Costruire la fiducia significa che Workday sta dando priorità a soluzioni AI affidabili che mantengono gli esseri umani al centro dei processi.
L'obiettivo deve essere quello di creare un'AI intuitiva, utile e perfettamente integrata nel nostro modo di lavorare.
Non si può promuovere l'innovazione dell'AI da soli, occorre fare squadra con partner e clienti perché la collaborazione è fondamentale per fornire soluzioni di alto livello.
Eschenbach ha sottolineato questo aspetto durante il summit:
"Il nostro obiettivo non è solo creare un ecosistema, ma far crescere un'economia fiorente intorno a Workday, e questo sta succedendo."
Non si tratta di accumulare un enorme elenco di partner, ma di creare un ambiente in cui questi possano partecipare attivamente, dare il loro contributo alla piattaforma Workday e apportare un valore unico ai clienti.
"Stanno creando innovazioni, investendo e proponendo ai nostri clienti nuove soluzioni condivise. I nostri partner possono farlo, i nostri partner possono innovare insieme a noi."
Kazmaier ha aggiunto:
"Abbiamo tante opzioni a disposizione per aiutare i partner a innovare, sviluppare con Workday e a migliorarlo."
Un esempio lampante dello stile di collaborazione dell'azienda è la partnership con Amazon Web Services (AWS). Workday lavora a stretto contatto con AWS per attingere alla sua infrastruttura e ai suoi servizi e offrire potenti soluzioni AI.
Costruendo un ecosistema vivace e stringendo solide partnership, Workday intende accelerare decisamente l'innovazione dell'AI e assicurarsi che i clienti abbiano accesso agli strumenti più potenti ed efficaci in circolazione.
Al Workday Innovation Summit 2025 è emerso chiaramente che Workday si impegna a fondo a ridefinire il futuro del lavoro con l'AI.
Il summit, tuttavia, non è una semplice vetrina. È l'occasione per capire come l'azienda sta creando soluzioni per affrontare le sfide aziendali più impegnative e per consentire ai clienti di prosperare davvero.
Per Workday l'AI non è un elemento secondario, infatti ha scelto di integrarla nel sistema in modalità nativa.
Il risultato è che puntando su un'AI che fa davvero qualcosa e studiando a fondo le esigenze dei propri clienti, Workday sta preparando le aziende non solo a sopravvivere, ma a prosperare.
Ora che il lavoro sta cambiando forma, approfittane per esplorare come questi progressi possano radicalmente ridisegnare la traiettoria della tua attività.
Amir Khostavan: L'AI ha cambiato per sempre il mondo del lavoro e secondo noi è una cosa positiva perché dà alle persone la possibilità di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio. Ma il problema è: sai utilizzarla al meglio? L'AI Masterclass Series di Workday è qui per aiutarti. Questa serie spiega alle imprese orientate al futuro come sfruttare al meglio l'AI, e in particolare come accrescerne l'impatto, come usarla per amplificare il potenziale umano e come migliorare l'employee experience. Preparati a proiettarti verso il futuro con l'AI. La lezione è iniziata. Visita workday.com/ai-masterclass per accedere a tutte le lezioni e alle varie risorse.
Sidney Rhodes: Ogni anno Workday invita un gruppo selezionato di technology analyst all'Innovation Summit. Questo evento di due giorni a porte chiuse riunisce le menti più brillanti del settore, compresi i nostri esperti, clienti e partner, per parlare delle sfide e delle opportunità più importanti per l'azienda. Ti offriamo un distillato dei punti salienti emersi da quell'evento. Bentornati a Future of Work, la serie di podcast in cui analizziamo le tendenze e i temi che caratterizzano gli ambienti di lavoro moderni. Se c'è una cosa che è apparsa chiara all'Innovation Summit di Workday è che la rivoluzione dell'AI è arrivata. Ora la questione non è se usare o meno l'intelligenza artificiale, ma piuttosto come usarla per realizzare un reale valore misurabile. Nel corso dell'episodio sentirete i leader parlare di agenti AI, di come trasformare l'esperienza utente e di come collaborare con l'ecosistema per creare un futuro più intelligente ed efficiente per le aziende di tutto il mondo.
Sidney Rhodes: Per cominciare, immergiamoci nel cuore del potere trasformativo dell'AI: l'agentic AI. Passo la parola a Shane Luke, Vice President di AI e Machine Learning in Workday, che all'evento ha parlato dell'eccezionale velocità dell'innovazione che ci ha portato fin qui.
Shane Luke: Probabilmente alcuni di voi si sentono un po' disorientati dal passaggio dall'AI generativa all'Agentic AI. All'improvviso le cose sono cambiate. Beh, alcune cose non sono cambiate. Oggi abbiamo a disposizione modelli con capacità molto avanzate creati da realtà come Anthropic, OpenAI, Amazon eccetera. Sono modelli fondativi molto flessibili e di grandi dimensioni. E ce ne sono sempre di più. Più che mai. Le loro capacità sono cresciute, ma la loro architettura e il loro design sono rimasti in gran parte invariati. Presentano certo degli aspetti innovativi, per cui non intendo sminuire questo lavoro, in particolare per quanto riguarda il ragionamento e la pianificazione.
Shane Luke: Si tratta sempre di LLM, ma vengono applicati in modo diverso e tra poco ne parlerò. E poi c'è la velocità stratosferica di queste innovazioni: pensavo che sarebbe rallentata negli ultimi due anni e invece non è stato così. In circa 20 anni di carriera in ambito tecnologico, ho assistito a diverse ondate di trasformazione, quella del cloud mobile è un esempio, ma nessuna è avvenuta così velocemente. Per citare un aneddoto che mi riguarda, l'anno scorso abbiamo lavorato su una cosa chiamata "prompt compression". Non entrerò nei dettagli, ma in parole povere si tratta di inserire un input lungo in un LLM e di riuscire a comprimerlo senza ridurre la qualità dell'output. Era un'applicazione relativamente nuova e noi ci stavamo lavorando. Abbiamo ottenuto ottimi risultati e abbiamo superato i migliori benchmark dell'epoca (erano di Microsoft Research) e abbiamo pensato: "Ehi, niente male, abbiamo battuto i migliori al mondo, probabilmente dovremmo pubblicarlo". Workday non è particolarmente attivo in termini di open source, però non ci siamo lasciati scoraggiare. Ho pensato: "Non lo facciamo spesso, quindi non ci saranno molte persone che ci tengono d'occhio. In realtà non era così". Il repository è stato clonato immediatamente, ed è stato distribuito e utilizzato. Si vede che c'è questa ondata enorme di interesse su tutta la linea. Quindi il passaggio dal lancio di qualcosa di nuovo e la sua disponibilità per il tuo ecosistema, con strumenti migliorati e ampliati, è estremamente veloce.
Sidney Rhodes: È incredibile sentire che in 20 anni di carriera Shane non ha mai visto un'ondata di cambiamenti tecnologici così rapida. Shane ha anche dato una definizione dell'Agentic AI, fornendo alcuni dettagli su ciò che la distingue dai grandi modelli linguistici a cui tutti ci siamo abituati. Ecco cosa ha detto.
Shane Luke: Quando parlo di agenti, di innovazione e dell'approccio che stiamo adottando, parlo di cose che sono effettivamente fedeli al loro nome. Il loro nome deriva dalla loro capacità di agire autonomamente. In altre parole, è il modello che decide cosa fare per realizzare un obiettivo, non la persona. Noi definiamo un obiettivo e poi lasciamo che sia il modello a decidere come realizzarlo. Per farlo gli agenti operano in modo autonomo in qualsiasi ambiente si trovino.
Sidney Rhodes: L'agentic AI è esattamente ciò che sembra. Ha controllo sulle proprie azioni ed cambia radicalmente il nostro modo di lavorare. Ma questo solleva anche altre domande: per quanto riguarda le capacità dell'AI e del machine learning, siamo solo l'inizio oppure ci stiamo avvicinando al limite di ciò che è possibile? Ecco come la vede Gerrit Kazmaier, President of Product and Technology di Workday:
Gerrit Kazmaier: Il ciclo dell'AI è appena iniziato e in realtà sembra che in questo momento stia rallentando un po', ma se consideriamo tutti i benchmark e le ultime release – le tre release della scorsa settimana, come Gemini 2.5 – ci accorgiamo che siamo sull'orlo di una nuova era dell'intelligenza artificiale. Ciò significa che il ciclo dell'innovazione è più veloce. Se oggi ti sembra che sia veloce, in realtà è lento. Il futuro non sarà mai più così lento come adesso.
Sidney Rhodes: Secondo Gerrit abbiamo appena iniziato a scalfire la superficie dell'innovazione che verrà introdotta dall'AI. Anzi, dice che stiamo per accelerare. Ecco cosa pensa Gerrit riguardo all'effetto che questo avrà sul futuro delle aziende e perché secondo lui Workday si trova in una posizione privilegiata per definire lo standard di un utilizzo responsabile.
Gerrit Kazmaier: Penso che, prima di tutto dobbiamo capire a che punto è l'AI oggi, giusto? Secondo me è paragonabile agli albori di Internet. C'è una tecnologia di base che sappiamo più o meno come utilizzare, ma né l'economia né le capacità sono arrivate a un punto tale da consentirci di creare un'azienda basata su Internet. È presto, tutti gli indicatori lo confermano. Ad esempio, quando si esamina un benchmark sul ROI reale dell'AI, la maggior parte delle aziende afferma che il ROI è piuttosto ridotto. Lo Stanford AI Index pubblicato ad aprile afferma che la maggior parte delle aziende ha ottenuto meno del 5% di guadagno in termini di efficienza o meno del 5% di guadagno in termini di top line grazie ai progetti di AI. Allo stesso tempo, però, notiamo che stanno aumentando gli investimenti nonostante un po' di delusione.
Gerrit Kazmaier: Stanno ancora realizzando che si tratta di una tecnologia trasformativa. Per quello che riguarda Workday, prima hai parlato di agenti basati sulle attività, negli ambiti in cui le persone fondamentalmente comprendono il risultato, la codifica è un grande esempio. L'AI di codifica è efficace perché genera codici che io posso leggere e correggere. È una modalità che funziona perché mi restituisce qualcosa che capisco, il che migliora la mia produttività. Nei domini pubblici puoi utilizzare la ricerca sul Web per fare verifiche. Puoi fare un buon lavoro perché è un processo verificabile che consente anche di controllare gli abbagli dell'AI. In ambito aziendale era, e nella maggior parte dei casi ancora è, terribile. L'AI non sa come utilizzare le API aziendali perché i modelli non sono stati addestrati su di esse. Non comprende i workflow delle aziende perché non sono strettamente verificabili. Questo rende tutto molto difficile. Ora ci sono questi fornitori più orientati ai workflow che stanno provando un nuovo livello di automazione delle API usando un modello IP molto superficiale e un prompt e cercano di combinare insieme API separate. Quando vedi la demo sembra funzionare, ma non appena tenti di applicarla a qualcosa di reale, come un processo aziendale, tutto fallisce miseramente. La nostra grande opportunità consiste nel fatto che abbiamo una grande esperienza di processi HR e Finance, per cui sappiamo esattamente come deve essere strutturato un processo di questo tipo.
Amir Khostavan: Il podcast Future of Work partirà quest'estate e invitiamo TUTTI a unirsi a noi come pubblico! Proporremo discussioni in diretta sull'AI e sull'evoluzione del futuro del lavoro in tre città: Boston, Chicago e New York City. Preparatevi a nuove prospettive, sessioni di masterclass sull'AI tenute da esperti di prim'ordine, opportunità di vedere l'AI in azione e altro ancora. Per saperne di più, visita explore.workday.com/illuminatelive.
Sidney Rhodes: Proprio come agli albori di Internet, l'AI è a un punto di svolta. È molto promettente, ma stiamo ancora definendo come si integrerà nella nostra vita quotidiana. A quel tempo Internet non si diffuse semplicemente perché era disponibile. Ha avuto successo perché è diventata fruibile e accessibile in modo intuitivo. Oggi, come allora, la chiave per sbloccare il potenziale della nuova tecnologia è una sola: l'esperienza utente. Il modo in cui interagiamo con l'AI determinerà la velocità con cui diventerà affidabile, adottata e indispensabile. Berea Schaffer, Vice President of Connected Experiences di Workday ha spiegato il motivo per cui per l'AI l'esperienza utente è più importante che mai.
Berea Schaffer: L'AI sta davvero riscrivendo il nostro modo di lavorare. Sta rimodellando il modo in cui operiamo e quindi anche la nostra esperienza con i software. Poiché gli agenti e gli assistenti AI stanno entrando a far parte dei nostri processi quotidiani, la qualità dell'esperienza utente, cioè il modo in cui interagiamo con questi agenti, sarà determinante.(00:04:35). La facilità d'uso di questi strumenti AI è ciò che determinerà il livello di adozione da parte degli utenti e i risultati che ci interessano, come l'efficienza e la produttività. Ammettiamolo, destreggiarsi con un potente software aziendale a volte è come muoversi in una città trafficata con così tanti percorsi e incroci che è facile perdersi. Ma ora, con l'agentic AI, abbiamo l'opportunità di cambiare questa situazione. Se progettiamo queste esperienze con consapevolezza, possiamo renderle perfettamente connesse e facili da usare. Se realizzati correttamente, gli agenti AI saranno una valida guida. Collaboreranno dietro le quinte, quando necessario, e renderanno l'intero processo fluido. Sarà come girare per quella città trafficata con una guida esperta al tuo fianco, o come usare quei nuovi occhiali Google davvero impressionanti.(00:05:32) Prendiamoci un momento di pausa. Cosa intendiamo per esperienza utente in Workday? L'esperienza utente è tutto ciò che influenza qualsiasi interazione con il nostro software. È il design, il flusso, l'intelligenza che lavora dietro le quinte a rendere l'esperienza utile e fluida per l'utente. Quindi, che si tratti di un frontline worker che controlla il proprio orario di lavoro sul telefono o di un manager che approva una nota spese in Teams, sono quei piccoli momenti, quelle interazioni che hanno con il nostro sistema che si spera rendano il lavoro più intelligente e un po' più facile. E naturalmente, nell'era dell'AI, le aspettative degli utenti stanno cambiando ancora una volta molto rapidamente: non è più sufficiente che i software abbiano un'interfaccia utente intuitiva e facile da usare, gli utenti vogliono avere la sensazione che l'AI li capisca, che offra suggerimenti utili prima ancora di chiederli. E che si occupi sempre di più del lavoro ordinario che avviene dietro le quinte. Non pensano al sistema e a come usarlo, pensano solo al risultato che desiderano ottenere. Un'esperienza utente migliore renderà davvero facile raggiungere quei risultati.
Sidney Rhodes: Come ha spiegato Berea, un'esperienza utente intuitiva e senza complicazioni sarà fondamentale per il modo in cui le persone interagiscono con l'AI e per il livello di fiducia che ripongono in essa. Ma l'impatto dell'AI andrà ben oltre queste interazioni individuali. Allargando la visuale si può notare che queste interazioni individuali iniziano a raccontare una storia più ampia, quella di come l'AI stia iniziando a rimodellare la natura stessa del lavoro.
Sidney Rhodes: Questo tema è stato affrontato durante un Q&A, quando è stata posta una domanda su come sarà il futuro del lavoro con l'intensificarsi dei ritmi dell'innovazione dell'AI. Abbiamo chiesto ad Aneel Bhusri, cofondatore ed Executive Chair di Workday, e a Shane Luke se prevedono che l'AI creerà un panorama lavorativo radicalmente diverso.
Aneel Bhusri: Sì, credo che sarà così. Se penso all'esempio dell'audit, emergono due categorie di revisori: quelli che sanno usare gli strumenti di AI e quelli che non lo sanno fare. Quelli che li sanno usare avranno ottime carriere in futuro. Quindi penso che il grande cambiamento consista nella capacità di comprendere e imparare a utilizzare questi strumenti. L'AI ci renderà più produttivi. Come è successo per qualsiasi altra tecnologia, chi non riesce a stare al passo diventa meno prezioso per il proprio datore di lavoro.
Aneel Bhusri: Volete aggiungere qualcosa?
Shane Luke: È proprio così. Noi generiamo quel valore e poi i nostri clienti scelgono su cosa investire.
Shane Luke: Le scelte sono tante. Potrebbero voler migliorare il flusso di cassa oppure assumere più personale in un determinato settore. Dipende. Se consideriamo l'esempio della progettazione software, visto che è il mio campo, scopriamo che i software engineer che hanno imparato a utilizzare gli strumenti di AI sono riusciti a ottimizzare i tempi e sono proprietari del loro codice. Non hanno affidato lo sviluppo all'AI, ma sono diventati più veloci. Non abbiamo ridotto il numero degli sviluppatori nei nostri team, ma riusciamo a fare di più con lo stesso numero di persone. Questo è un esempio di come Workday permetta di aumentare la produttività e su cosa abbiamo scelto di investire.
Amir Khostavan: Workday Rising 2025 si terrà a San Francisco. Vieni a trovarci dal 15 al 18 settembre per esplorare le ultime novità in materia di AI, tecnologia cloud e gestione operativa. Partecipa alle sessioni gestite da esperti, ai workshop pratici e incontra altri professionisti del tuo settore. Che tu sia un utente esperto di Workday o stia muovendo i primi passi sulla piattaforma, questo evento propone spunti per proiettare la tua azienda nel futuro. Non perdere questa opportunità di imparare, fare rete ed evolvere. Per saperne di più, consulta il link nelle note della trasmissione.
Sidney Rhodes: Mentre ci avviamo alla conclusione, desidero affrontare una preoccupazione che Aneel ha evocato: la paura della perdita di posti di lavoro. Per affrontare questo problema, Carl Eschenbach, CEO di Workday ha illustrato il suo punto di vista circa la necessità di cambiare la narrazione sull'AI in azienda.
Carl Eschenbach: Penso che tutti noi, team di Workday e analisti tutti, dobbiamo cambiare la narrazione sull'AI e sul suo impatto. Oggi abbiamo parlato molto del ROI e del costo totale di proprietà, ma la narrazione non può fermarsi qui, perché se questo accade, immediatamente ogni dipendente di ogni azienda avrà la sensazione che il suo posto di lavoro è a rischio. Dobbiamo ribaltare completamente il discorso affermando che il ritorno sull'investimento e il costo totale di proprietà che otterremo saranno utilizzati per stimolare la produttività dei nostri dipendenti al fine di promuovere la crescita delle nostre aziende. Dobbiamo raccontare la storia da un'altra prospettiva, una che non si fermi al ROI e al costo totale di proprietà, ma che includa la crescita. E il modo per far crescere le aziende è far crescere le persone. Dobbiamo presentare l'AI non come una minaccia ma come un'opportunità di crescita affinché i dipendenti non abbiano paura di abbracciare questa tecnologia. L'abbiamo già visto in passato, forse non con una portata così straordinaria, ma se accogliete questa tecnologia in modo positivo diventerete più produttivi, più capaci e più motivati e questo, a sua volta, contribuirà a far crescere l'azienda.
Sidney Rhodes: Carl rivolge questo invito all'azione ai collaboratori a ogni livello dell'azienda. Inquadrando l'AI come uno strumento di crescita e sviluppo personale possiamo creare un futuro in cui la tecnologia renderà sia gli individui che le aziende più forti. La chiave è spostare l'attenzione dalla perdita di posti di lavoro all'aumento della produttività, alla nascita di nuove opportunità e alla creazione di una forza lavoro più coinvolta. Ma naturalmente questo è solo l'inizio del discorso. Se l'argomento ti interessa e vuoi approfondire il tema del futuro del lavoro, dai un'occhiata agli altri episodi del podcast Future of Work su Workday.com/podcasts. Grazie per la partecipazione!
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Workday promuove un futuro sostenibile attraverso iniziative ESG integrate. Esplora il Global Impact Report 2025 per scoprire i progressi fatti e i valori fondamentali che ispirano il nostro impegno per un mondo migliore.
Le aziende faticano a orientarsi in un contesto economico complesso. Un esperto, però, ha qualche idea circa come l'AI possa aiutare le imprese a tenere testa al cambiamento.
Contribuire al successo dei nostri clienti in tutto il mondo è sempre stato al centro della missione di Workday. Forniamo ai nostri clienti innovazioni all’avanguardia per aiutarli a gestire le loro risorse umane e finanziarie. In un panorama geopolitico e normativo in continua evoluzione, soprattutto nell’Unione Europea, ci concentriamo sul garantire strumenti efficaci per favorire la crescita e l’espansione, offrendo al contempo le certezze necessarie per affrontare il cambiamento con sicurezza.