Servizi professionali: le cinque aree fondamentali da digitalizzare

Molte società di servizi professionali guidano i clienti in percorsi di trasformazione digitale per poi gestire le proprie attività con processi manuali e non organici. La digitalizzazione di queste aree può aiutare le aziende a essere più competitive.

Le società di servizi professionali realizzano profitti considerevoli aiutando i loro clienti ad affrontare percorsi di trasformazione digitale, ma a volte esse stesse non sfruttano appieno le soluzioni tecnologiche disponibili per far evolvere la propria attività. 

Secondo uno studio di ricerca globale di Workday, solo il 29% dei responsabili dei servizi professionali afferma di avere fiducia negli attuali piani finanziari e aziendali o nei futuri piani di trasformazione digitale della propria azienda. In tutti gli altri settori, questa percentuale è del 45%. 

Se operi nel settore, ti invitiamo a considerare gli effetti della mancata digitalizzazione di queste cinque aree di business, che possono diventare scollegate, dispendiose in termini di tempo e poco flessibili.

1. Pianificazione e previsioni

La sfida: in molte aziende la pianificazione viene eseguita una volta all'anno e in modo frammentario, in altre, invece, solo su richiesta dei dirigenti. Il problema è che in realtà le previsioni dovrebbero variare in base ai cambiamenti del business. 

E poiché i cambiamenti ridefiniscono il mondo del business, le aziende dovranno imparare ad adattarsi più rapidamente. Questa capacità sarà cruciale in futuro perché la tecnologia continua a far evolvere le aspettative e le richieste dei clienti.

Solo il 29% dei responsabili dei servizi professionali afferma di avere fiducia negli attuali piani finanziari e aziendali o nei futuri piani di trasformazione digitale della propria azienda. 

Ad esempio, la pianificazione dell'organico viene solitamente analizzata separatamente rispetto ad altri dati finanziari, come le opportunità di guadagno, i costi e il margine di profitto, e molte aziende non sono in grado di comprendere di quali skill specifiche avranno bisogno nei diversi settori. La tradizionale pianificazione bottom-up è un processo non organico basato su dati e dimensionalità limitati, che costringe la maggior parte delle aziende a considerare unicamente la visione di alto livello e ad affidarsi a mere ipotesi per la pianificazione dei livelli più dettagliati, ad esempio gli FTE e le varie tipologie di collaboratori.

La soluzione: collegare i processi di pianificazione ai processi operativi end-to-end. Ciò è possibile, ad esempio, eseguendo la pianificazione del personale in base ai ruoli professionali effettivi, ai profili dei talenti, alle skill dei collaboratori e alle attività di selezione del personale e incorporando direttamente in tale analisi le valutazioni dell'impatto finanziario ricavate dai sistemi finanziari e di progetto. 

Grazie ai processi di pianificazione digitale, ci si può concentrare sulla pianificazione attiva, che attinge da più fonti di dati in tempo reale, rispecchia il ritmo operativo dell'azienda e connette più partecipanti al processo. Nelle fasi successive del processo di pianificazione del personale, ciò consentirebbe di includere le linee di servizi, la selezione e il capitale umano.

Con tassi di abbandono nel settore dei servizi professionali di circa il 13,4% è importante promuovere l'engagement dei talenti disponibili.

"Stiamo vivendo una rivoluzione" scrive Doug Henschen, Vice President e Principal Analyst di Constellation Research, nell'articolo "Why the Digital Era Demands Agile Planning". 

"Per innovarsi e rispondere ai cambiamenti, le aziende hanno bisogno di visibilità sul business e di solide capacità di pianificazione e previsione," dichiara Henschen. "Hanno bisogno di analisi basate su scenari simulati per testare nuovi modelli di business e valutare l'impatto di nuovi prodotti e servizi." 

Aziende di ogni tipo e dimensione possono adattare le modalità di creazione, pianificazione e applicazione delle strategie in risposta a un mondo che cambia rapidamente. 

2. Gestione e sviluppo dei talenti

La sfida: secondo dati di LinkedIn, il settore dei servizi professionali ha il più alto tasso di turnover di tutti i settori. Oltre alla retribuzione, i dipendenti hanno spesso citato il burnout, il lavoro flessibile e le opportunità di carriera come fattori chiave per la decisione se rimanere in azienda. Dal "Report sulle aspettative dei dipendenti 2022" di Workday emerge che nei commenti lasciati da 1,8 milioni di dipendenti di oltre 1000 aziende sono stati utilizzati frequentemente termini relativi alla crescita. 

Le aziende faticano a identificare e a sfruttare le skill inutilizzate all'interno della propria forza lavoro. Magari dispongono delle competenze necessarie, ma non sono in grado di farle venire alla luce e di associarle alle opportunità corrispondenti. E con tassi di abbandono nel settore dei servizi professionali di circa il 13,4%, è importante promuovere l'engagement dei talenti disponibili.

La soluzione: per sviluppare e coltivare i talenti, le aziende hanno bisogno di una strategia di employee engagement digitale supportata da formazione continua, percorsi di carriera guidati e un approccio basato sulle skill come base di partenza per una gestione efficace di pianificazione, selezione del personale e mobilità interna della forza lavoro.

Per aiutare i dipendenti a orientarsi nel corso della propria carriera, le aziende possono prevedere una base digitale che offra loro informazioni sui percorsi professionali, sulle opportunità di mentoring e sulla mobilità in diverse linee di servizi e aree geografiche. Ciò implica la definizione di un talent marketplace che consenta a ogni dipendente di accedere a nuove opportunità.

La monetizzazione digitale offre immense opportunità, ma deve essere completa e agile, e questi sono attributi fondamentali delle soluzioni basate sul cloud. 

Per affrontare la rapidità dei cambiamenti e la costante carenza di manodopera in molti settori, le aziende adottano sempre più spesso un approccio basato sulle skill, che permette loro di ampliare il pool di talenti da cui attingere per trovare collaboratori con le skill adeguate per promuovere i progressi aziendali in ambienti dinamici.

In poche parole, i responsabili dei servizi professionali hanno a disposizione un ecosistema di skill aperto e connesso grazie al quale generare valore aggiunto e ottimizzare l'employee experience tramite il machine learning, sia in Workday che in altre applicazioni.

"Fondamentali per realizzare questo passaggio a un approccio basato sulle skill sono le tecnologie, come AI e ML [intelligenza artificiale e machine learning], che possono comprendere gli attributi fondamentali per promuovere l'automazione e fornire insight e previsioni che aiutino a identificare e associare le skill ai lavori, trasformando rapidamente i dati dei dipendenti in un vantaggio strategico e aiutando al tempo stesso le aziende ad adattarsi al cambiamento", dice Aneel Bhusri, Co-Founder, Co-CEO e Chair di Workday.

Riunendo i dati sulle skill, le società di servizi possono avere una visione completa delle competenze della forza lavoro e personalizzare le esperienze di carriera utili per promuovere il successo e la soddisfazione dei dipendenti. 

"Le aziende, compresa la nostra, si stanno orientando sempre più verso strategie di talent management basate sulle skill per migliorare l'engagement e offrire opportunità di crescita professionale ai propri dipendenti", afferma Amy Richmond, Managing Director di PwC, in un recente articolo di Workday

3. Gestione e assegnazione delle risorse a livello globale

La sfida: se ricopri una posizione di leadership in un'azienda di servizi professionali, probabilmente ti ritrovi spesso a scrivere nomi su una lavagna o in un foglio di calcolo per assegnare risorse ai progetti. Probabilmente hai scoperto di non disporre di informazioni complete sulle risorse adatte per alcuni lavori, sulle loro skill e sulla loro disponibilità, né su quali progetti dovrebbero essere prioritari. 

La soluzione: pubblica online il tuo processo di resourcing, integrandolo nei sistemi di gestione HR, Finance, di Professional Services Automation (PSA) e di pianificazione. In questo modo otterrai un quadro completo dei talenti che va oltre l'ufficio locale o i progetti passati e include la disponibilità (compresi le assegnazioni a progetti, i permessi retribuiti, le ferie e le festività), i requisiti dei progetti e le skill specifiche dei collaboratori. Queste informazioni rappresentano un enorme patrimonio per la previsione delle risorse, le soluzioni di digital matching e l'ottimizzazione dei talenti. 

Può anche essere utile utilizzare tecnologie di intelligenza artificiale come il machine learning. Gestione intelligente delle risorse significa avere accesso in tempo reale a informazioni sulla tua forza lavoro e rendere il resourcing per i progetti notevolmente più efficiente, efficace e intelligente. 

"L'elemento umano non sparirà mai del tutto", afferma Patrice Cappello, Global Head of Professional Services Industry Strategy di Workday. "Ma il machine learning può gestire molte più dimensioni relativamente a chi includere in un team ideale per un determinato progetto, aiutando cioè l'addetto al resourcing a prendere decisioni basate sui dati in maniera più rapida, precisa e sicura."

4. Monitoraggio della redditività di clienti e progetti

La sfida: il successo di un'azienda dipende dalla sua capacità di riconoscere la redditività delle linee di servizi, dei clienti e delle aree geografiche. Una componente fondamentale che manca nell'analisi della redditività delle società di servizi professionali è la redditività a livello di progetto. 

Storicamente, la redditività dei progetti è sempre stata scollegata dai processi di pianificazione finanziaria e reporting. Quando i project manager scelgono di utilizzare fogli di calcolo o soluzioni locali per il tracciamento finanziario dei progetti, privano altri delle conoscenze operative necessarie per comprendere i fattori che determinano le performance aziendali. Questa pratica non favorisce l'individuazione dei progetti e dei clienti redditizi.

La soluzione: rendere il monitoraggio della redditività dei progetti una pratica standard e un importante indicatore chiave di performance (KPI) da incorporare come componente fondamentale nel processo di automazione di servizi professionali (PSA). Una volta inserito in un sistema PSA connesso, sarà possibile monitorare costi e ricavi in tempo reale man mano che avvengono le transazioni. In questo modo vengono presi in considerazione fattori come tempistiche, spese, retribuzioni e fatture dei collaboratori esterni, che incidono sia sul calcolo delle entrate sia su quello dei costi. Un sistema di questo tipo consente di integrare nella pianificazione i dati finanziari a livello di progetto e di aumentare la visibilità delle metriche in tempo reale per ogni linea di servizio.

5. Gestione di fatturazione e ricavi

La sfida: molte aziende non hanno visibilità sui loro processi opportunity-to-cash. Contratti una tantum, prezzi basati su fogli di calcolo, confusione nelle fatture, perdita di entrate e lunghi processi di chiusura sono tutti segnali inequivocabili di processi di monetizzazione manuali e non unificati. A volte, inoltre, alle aziende manca anche l'agilità necessaria per sviluppare offerte innovative di nuovi servizi. 

Il settore dei servizi, tradizionalmente basato sui talenti, ha dovuto affrontare la sfida di fornire preventivi tempestivi e accurati poiché la maggior parte delle aziende non utilizza soluzioni di configurazione, prezzo, preventivo (CPQ). Non c'è visibilità interaziendale su opportunità, ambiti di attività (SOW) o necessità di risorse. 

Molti preventivi per servizi vengono oggi generati manualmente in fogli di calcolo e documenti non omogenei e scollegati, causando ritardi ed errori che possono influire sulla customer experience e rivelarsi costosi per l'azienda. 

Gestire i preventivi per i servizi al di fuori del sistema centrale significa anche che la maggior parte delle aziende avvia un progetto con una proposta e un risultato che non saranno mai aggiornati. All'avvio del progetto si verificano dei cambiamenti: risorse, attività settimanali, previsioni. Tutte queste modifiche influiscono sulla fatturazione, sui ricavi (perdita di entrate) e sul flusso di cassa.

La soluzione: la monetizzazione digitale offre immense opportunità, ma deve essere completa e agile, e questi sono attributi fondamentali delle soluzioni basate sul cloud. Una piattaforma unica che integra i processi orientati al cliente (soluzioni di CRM o CPQ), i processi operativi (PSA) e i processi finanziari riduce al minimo il numero di interazioni e di proprietari di processi. 

Utilizzare una soluzione CPQ per i servizi consente di creare preventivi accurati che portano a una pianificazione accurata del personale per il progetto. I dati dei progetti possono quindi alimentare il motore di creazione dei preventivi per impegni futuri, aumentando la redditività dell'azienda.

Una volta ottenuto un processo opportunity-to-cash agile, diventa più semplice concentrarsi sui progetti redditizi, fare previsioni, innovare e sostenere nuovi flussi di reddito. Questo nuovo assetto è anche un'opportunità significativa per creare nuovi modelli di business. 

Uno sguardo al futuro

Le società di servizi professionali possono dimostrare il loro valore in vari modi, dalla consegna puntuale dei progetti al mantenimento di alti tassi di customer satisfaction. Uno dei segreti delle aziende che ottengono buoni risultati relativamente a questi KPI è la disponibilità della tecnologia necessaria per supportare automazione, insight basati sui dati e migliori processi decisionali. 

La digitalizzazione dei processi fondamentali fa crescere l'agility dell'azienda, consentendo di dedicare meno tempo alle attività manuali per concentrarsi su quelle più redditizie.

Per saperne di più su come Workday aiuta le società di servizi professionali a gestire la trasformazione digitale, visita il nostro sito Web.

Questo articolo aggiornato è stato pubblicato per la prima volta nel gennaio 2020.

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