Automatizzare le funzioni HR ripetitive ma dinamiche
La rivoluzione dell'automazione, ovvero la spinta a eseguire attività che non richiedono un intervento manuale, era una realtà del settore HR ben prima della pandemia. Ma affrontare uno sconvolgimento senza precedenti ha accelerato la necessità di trasformazione digitale e, di conseguenza, ha inaugurato l'ondata di adozione dell'AI e dato avvio a una nuova evoluzione dell'agilità e dell'efficienza in ambito HR: l'automazione intelligente, ovvero la capacità di leggere i dati e di elaborare previsioni a partire da essi. In altre parole, l'automazione intelligente è l'automazione abbinata al machine learning.
Ciò si rivela particolarmente utile per le attività HR che sono di routine ma dinamiche, come la pianificazione e la copertura del fabbisogno di effettivi. Ad esempio, le aziende utilizzano l'AI per abbinare il fabbisogno di effettivi alle qualifiche, alle skill, alla disponibilità, alle preferenze e ad altre caratteristiche dei dipendenti, in modo da ottimizzare le pianificazioni sia per loro che per l'azienda. Si tratta di un approccio particolarmente diffuso tra le aziende che impiegano frontline worker con turni che cambiano costantemente e i cui manager devono coprire slot e rettificare turni con un breve preavviso.
"Grazie alle raccomandazioni generate dall'AI per la pianificazione della forza lavoro, dove la disponibilità e le skill dei dipendenti sono abbinate automaticamente ai turni aperti, le aziende possono evitare errori di pianificazione per eccesso o per difetto, controllare meglio i costi della manodopera e prevenire il burnout dei dipendenti", afferma Somers.
Dati puliti per un'AI responsabile
Anche se l'AI sta certamente plasmando un nuovo ruolo per l'HR, sono gli HR manager, insieme agli altri dirigenti aziendali, a doversi fare promotori dell'implementazione dell'intelligenza artificiale.
Un aspetto fondamentale dell'AI è che la sua capacità di eseguire attività, come condurre analisi predittive o generare nuovi contenuti (AI generativa), è strettamente legata alla qualità del suo modello di base e alla qualità dei dati che lo alimentano. Qualsiasi forte impegno per la governance dei dati inizia con la convinzione che i dati HR siano rilevanti per l'intera azienda, ovvero lo stesso principio su cui si basa Workday Human Capital Management (HCM). Costruito su un modello di dati unificato e un unico modello di sicurezza, Workday HCM può leggere diversi set di dati per ottenere un'ampia gamma di analytics e segnalare casi d'uso in tutta l'azienda.
"Uno dei principali aspetti a cui fare attenzione quando si implementa l'intelligenza artificiale è pertanto mantenere i dati puliti e coerenti per garantirne l'accuratezza e la qualità," afferma Somers. "Se i dati non sono puliti, gli HR manager e i people leader possono ritrovarsi con risultati imprecisi che possono generare errori costosi."